Articolo pubblicato su “La Repubblica” – edizione di Napoli.
In questa fase post-voto si sono aperte discussioni e polemiche su alchimie e alleanze governative che ,usciti dalla 2° Repubblica ,sembrano ricacciarci nelle vecchie metodologie della Prima.
Dovremmo analizzare, piuttosto, i caratteri di questa svolta storica. I vinti a partire dai propri errori ma anche i vincitori perché si è aperta un fase oltre le loro stesse previsioni. Abbiamo avuto sotto gli occhi per due giorni l’immagine proiettata dalle TV di un’Italia divisa nettamente in due. Le forze politiche poco si stanno confrontano con la portata vera dell’esplosione di questo voto sorprendentemente compatto che si è verificato al sud ,quasi a richiamare una questione a lungo sopita ma che, come una lava rovente di un vulcano a riposo, esplode in tutta la sua irruenza. Nemmeno i vincitori ne parlano come loro trofeo, perché si pongono come forza nazionale per avere l’affidamento del governo.
Non è la prima volta che il SUD vota compatto una forza politica, è accaduto con questa nettezza solo alla DC .E’ possibile che siamo usciti dalla seconda Repubblica e siamo stati scaraventati, attraverso una macchina del tempo, repentinamente nel passato? Siamo ai “corsi e ricorsi” di G. Vico e/o all’ “eterno ritorno” di Nietzsche? Nessuno dei due ha ,però, previsto il ritorno dell’eguale.
Per Vico il “ricorso “è differente dal “corso” per la ciclicità della Storia, per Nietzsche si tratta del ritorno di possibilità irrealizzate del passato e quindi nuove. Sembrerebbe che il SUD abbia votato compatto M5S per il reddito di cittadinanza e vuole essere assistito e il Nord laborioso invece per la destra produttiva e crescita. Ma questo è uno stereotipo. C’è bisogno di nuove categorie per interpretare la portata dell’evento. Il voto alla DC era un voto moderato, questo è un voto di protesta di quei “territori dimenticati” che assimila il mezzogiorno agli Stati del Midwest di Trump, e a zone della Granbretagna della Brexit . E’ la vendetta “dei luoghi che non contano “come li chiama Andrés Rodriguez-Pose, ripreso da Viesti. Nel Midwest sono gli operai delle fabbriche in crisi, da noi sono le ampie sacche di povertà e soprattutto i giovani del sud dove è concentrato il massimo di disoccupazione giovanile e il massimo del potere è nelle mani dei più anziani . Certo ormai chi è al governo, soprattutto in un momento di lacrime e sangue, non gode del consenso delle masse.
E’ mancata ,però, la cognizione più elementare della realtà del sud , si ripetevano in campagna elettorale dati su Crescita Pil, Occupazione ma al Sud questi dati ,pur veri, si scontravano con le condizioni di vita quotidiana.
Più Renzi sciorinava numeri positivi più la gente si arrabbiava.
Si parlava di reddito d’inclusione e di nuove promesse ma questo reddito non è arrivato nemmeno ad una famiglia, perché la burocrazia che pesa soprattutto al sud sta ancora analizzando le carte, su questa base anche le nuove promesse non erano credibili. Renzi ha fatto degli errori, il più grave è stato quello di essersi fermato difronte al ricambio generazionale, chiamato impropriamente Rottamazione, doveva venire con il lanciafiamme al SUD, ha invece tollerato gruppi dirigenti arroccati e litigiosi. Bisogna che a Napoli e in Campania si proceda ad un grande rinnovamento dell’intero gruppo dirigente, soprattutto attraverso l’apertura ai giovani. Non si tratta di rinnovarlo con la carta d’identità alla mano ma con l’attenzione dovuta al fatto che due sono le generazioni fuori dalla politica. Non condivido nulla dei 5S, ma vedere accostate in TV i volti noiosi di politici e commentatori e l’immagini di giovani entusiasti per la vittoria mi ha estremamente colpita. Estromettere Grillo è stata un’altra mossa vincente. Grillo intelligentemente si è fatto da parte.
Nel PD ,anche a Napoli, quelli della ditta ne hanno fatto un tragedia. Credo che il PD si debba interrogare seriamente ma con un Congresso, non con le Primarie. Il problema non è chi lo dirige ma cosa deve essere il PD domani es.: bisogna andare oltre Renzi o tornare a formule di centrosinistra? e poi, dal momento che non è in crisi la rappresentanza in generale ma quella della sinistra, il PD chi vuole rappresentare?
L’analisi deve partire dal SUD. Il voto ci dice che chi non riesce a confrontarsi con la società del mezzogiorno vien sconfitto. Ma anche il Movimento 5S si deve confrontare, per passare dalla protesta al governo dei processi del Mezzogiorno ce ne vuole….