Dall’introduzione di “Andata in porto. Gioia Tauro la sfida vincente“
Venticinque anni sono trascorsi dalla istituzione della Capitaneria di porto e della Autorità portuale e sono già mutate percezione e fruizione del porto di Gioia Tauro luogo che, nel bene e nel male, connota la Calabria lungo la propria storia, ancora oscillante tra sogni e delusioni.

E venticinque anni sono decorsi dalla presentazione a Bruxelles del Master Plan – piano di sviluppo del porto di Gioia Tauro, la prima sperimentale pianificazione di un porto da parte dello Stato. Oggi, con 3,5 milioni di teus, è il primo scalo italiano per il movimento delle merci nel Mediterraneo.
È auspicabile, perciò, che il 25° anniversario – che celebra una sfida vincente – diventi l’occasione per discutere non solo di un porto, ma delle potenzialità straordinarie che proprio dalla Calabria e dal Mezzogiorno si appalesano per l’Italia tra Europa e Mediterraneo.
Luogo di eccellenza produttiva, esso è ancora continuamente esposto allo scontro tra Stato e antistato, tra incursioni della mafia e iniziative concrete per la legalità e lo sviluppo, come ricordato efficacemente dal Procuratore Nicola Gratteri e commentato da Aldo Varano.
Il porto è il risultato di una sfida eccezionale con più protagonisti: dai responsabili delle varie Istituzioni alle mobilitazioni di popolo.